Il messaggio del vertice: libertà del nomadismo antidoto ai nazionalismi
Convegno mondiale di pastori a Segovia: vogliono ristabilire la libertà di passaggio sul modello delle leggi medievali spagnole
MADRID (SPAGNA) – Arrivano da lontano. Da polverosi ricordi di scuola e memorie dannunziane, «Settembre, andiamo. È tempo di migrare…». Ma oggi si sono spinte fino a piazza de Cibeles e alla Puerta del Sol, nel cuore di Madrid, per ricordare che la Spagna, come il resto d’Europa e del mondo, potrebbero presto avere soltanto il deserto al posto dei pascoli. Sconfinando per un giorno dai loro tratturi, si sono riversate nelle strade centrali di Madrid mille pecore, un po' frastornate dal traffico, ma docili ambasciatrici di una petizione politica per conto dei loro allevatori ai governi: libertà di movimento per il bestiame. La cultura nomade dei pastori non ammette confini nazionali, né regionali. Un messaggio forte, in un paese come la Spagna, frammentata dai nazionalismi.
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